Il recente riconoscimento che l'oligoelemento essenziale Selenio è inserito come selenocisteina in tutte e tre le deiodinasi ha decisamente confermato il nesso tra Selenio e funzione della tiroide. Inoltre è stato stabilito che la tiroide contiene più Selenio di qualsiasi altro tessuto e che la carenza di Selenio aggrava le manifestazioni di cretinismo endemico mixedematoso e le malattie autoimmuni della tiroide.
Esiste evidenza a sostegno dell'integrazione di Selenio nelle malattie autoimmuni della tiroide, e riguardo alla potenziale efficacia del Selenio nella riduzione del titolo della perossidasi antitiroidea e nel miglioramento dell'ecostruttura all’esame ecografico.
Tuttavia, esistono ancora incertezze su chi dovrebbe essere inserito nei gruppi target per il trattamento con il Selenio, chi potrebbe trarre maggior beneficio dal trattamento, l'impatto preciso del livello basale di perossidasi antitiroidea e l'effetto della durata della malattia sul risultato del trattamento.
In conclusione, il mantenimento della selenostasi attraverso un'assunzione ottimale di Selenio non solo aiuta la conservazione della salute generale, ma contribuisce anche in modo sostanziale alla prevenzione delle malattie della tiroide. ( Xagena2010 )
Duntas LH, J Clin Endocrinol Metab 2010; 95: 5180-5188
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