Ricercatori inglesi hanno prodotto ed isolato per la prima volta dai linfociti di un paziente con malattia di Graves , un autoanticorpo monoclonale, dotato di una significativa attività stimolante la tiroide.
Finora, infatti, era stato possibile produrre solo autoanticorpi monoclonali animali.
L’autoanticorpo umano si lega al recettore dell’ormone stimolante la tiroide ( TSHR ) , presentando un’affinità molto elevata, rendendolo attivo già a livelli di nanogrammi per ml.
Quali potrebbero essere le ricadute?
Per prima cosa sarà possibile realizzare un test specifico per la malattia di Graves, inoltre si potrà meglio comprendere la patogenesi della malattia , largamente diffusa tra la popolazione.
Da ultimo potranno essere realizzati nuovi farmaci per controllare l’azione degli autoanticorpi e dell’ipertiroidismo della malattia di Graves. ( Xagena2003 )
Fonte: Sanders J et al, Lancet 2003; 362 :126-128
Endo2003