I farmaci antineoplastici così come le immunoterapie e le terapie mirate che hanno come bersaglio specifico le vie di segnalazione nelle cellule tumorali sono associate alla disfunzione tiroidea nel 20-50% dei malati di tumore che li assumono.
Ciò può influenzare negativamente la qualità di vita dei pazienti.
Negli ultimi due decenni, nuove sostanze antineoplastiche sono state introdotte per inibire specifici processi cellulari e limitare la crescita delle cellule tumorali.
Alcune di queste sostanze causano disfunzione tiroidea, che i medici spesso trascurano a causa della complessità del quadro clinico nei pazienti oncologici.
I sintomi di disfunzione tiroidea, quali stanchezza, debolezza, depressione, perdita di memoria, e gli effetti cardiovascolari possono essere erroneamente attribuiti alla malattia di base.
Se viene sottodiagnosticata, la disfunzione tiroidea può influenzare negativamente la qualità di vita di un paziente.
Per comprendere gli effetti collaterali sulla tiroide dei composti antineoplastici, la loro frequenza e i meccanismi sottostanti, ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston ( Stati Uniti ) hanno svolto una revisione degli articoli riguardanti la disfunzione della tiroide nei pazienti oncologici.
Si è scoperto che non esistono strategie conosciute per prevenire le malattie della tiroide nei pazienti trattati con questi nuovi farmaci antineoplastici, e che le eventuali misure preventive possono essere più tossiche della malattia tiroidea stessa.
Anche lo screening per la malattia della tiroide potrebbe essere utile, ma in letteratura non sono state trovate raccomandazioni di screening per i pazienti asintomatici.
Tuttavia, in questa revisione, vengono fornite raccomandazioni per i pazienti in base al modello di anomalie correlate ad ogni farmaco, oltre a consigliare il monitoraggio dei test di funzionalità tiroidea negli studi clinici per i farmaci antineoplastici.
Sono stati anche raccomandati diversi percorsi di ricerca che dovrebbero essere perseguiti, quali la conoscenza degli effetti biologici dei farmaci antineoplastici sulla tiroide, per poter individuare possibili strategie preventive e migliorare le strategie di screening proposte.
Si consiglia inoltre di eseguire ampi studi clinici randomizzati per lo screening e il trattamento delle malattie della tiroide, al fine di valutare i miglioramenti nella qualità di vita dei pazienti e l'affaticamento, nonché valutare gli effetti imprevisti degli esiti del tumore.
Il trattamento per le malattie della tiroide è sicuro e in grado di migliorare la qualità di vita dei pazienti, nonché di consentire la prosecuzione di efficaci trattamenti per il tumore sottostante.
Tuttavia, ci sono molti gradi di incertezza e la maggior parte dei dati sono ottenuti da case report o case series, piccoli studi prospettici o di laboratorio. Pertanto i ricercatori raccomandano un attento monitoraggio dei pazienti trattati con questi farmaci antineoplastici. ( Xagena2011 )
Fonte: Journal of national Cancer Institute, 2011
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