L'iperaldosteronismo primario è talvolta associato a secrezione autonoma di cortisolo.
Uno studio ha analizzato l'effetto della secrezione autonoma di cortisolo sulla prevalenza di eventi cardiovascolari nei pazienti con iperaldosteronismo primario.
E' stato svolto uno studio retrospettivo trasversale dei casi raccolti dal Gunma University Hospital tra il 2002 e il 2010.
In totale sono stati selezionati 76 pazienti consecutivi ricoverati in ospedale per una valutazione dell’iperaldosteronismo primario.
Le principali misure di esito erano i tassi di eventi cardiovascolari dipendenti dalla secrezione autonoma di cortisolo.
Dei 76 pazienti con iperaldosteronismo primario, 21 ( 28% ) avevano una storia di eventi cardiovascolari, di cui 14 ictus, 1 infarto miocardico e 6 fibrillazioni atriali.
La regressione logistica multivariata e le analisi ROC ( Receiver Operating Characteristic ) hanno rivelato che i pazienti con iperaldosteronismo primario con eventi cardiovascolari avevano livelli significativamente più alti di cortisolo a mezzanotte rispetto a quelli senza eventi cardiovascolari; l’odds ratio aggiustato con un valore limite di 7.4 microg/dl è stato di 7.0 ( P=0.006 ).
Inoltre, i risultati del test di soppressione con 1 mg di Desametasone con un valore limite di 3.0 microg/dl differivano in modo significativo ( odds ratio, OR=5.0; P=0.018 ).
Viceversa, il 67% e 50% dei pazienti con iperaldosteronismo primario con un livello di cortisolo a mezzanotte di almeno 7.4 microg/dl e test di soppressione con 1 mg di Desametasone di almeno 3.0 microg/dl avevano una storia di eventi cardiovascolari.
Altri fattori come età, velocità di filtrazione glomerulare prevista, pressione arteriosa, intolleranza al glucosio, concentrazione di aldosterone sierico, attività plasmatica della renina e durata dell'ipertensione non hanno avuto effetto.
In conclusione, i pazienti con iperaldosteronismo primario associato con la secrezione autonoma di cortisolo hanno avuto elevata incidenza di eventi cardiovascolari, e questa associazione può ulteriormente aumentare il rischio di eventi cardiovascolari in pazienti con iperaldosteronismo primario. ( Xagena2011 )
Nakajima Y et al, J Clin Endocrinol Metab 2011; 96: 2512-2518
Endo2011