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Cediranib con o senza Lenalidomide nel tumore differenziato della tiroide refrattario allo Iodio 131


Gli inibitori multitarget della tirosina chinasi ( TKI ) della via del recettore del fattore di crescita dell'endotelio vascolare ( VEGFR ) hanno attività nel tumore differenziato della tiroide ( DTC ).

Lenalidomide ha dimostrato un’efficacia preliminare nel tumore differenziato della tiroide, ma la sua sicurezza e la sua efficacia in combinazione con gli inibitori tirosin-chinasici mirati a VEGFR non sono note.

Si è cercato di determinare la sicurezza e l'efficacia di Cediranib, un inibitore tirosin-chinasico di VEGFR, con o senza Lenalidomide, nel trattamento del tumore differenziato della tiroide refrattario allo Iodio 131.

In questo studio clinico multicentrico, in aperto, randomizzato, di fase II, 110 pazienti sono stati arruolati e randomizzati a Cediranib da solo o a Cediranib associato a Lenalidomide.

L'endpoint primario era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ). Gli endpoint secondari includevano: tasso di risposta obiettiva ( ORR ), durata della risposta ( DoR ), tossicità e sopravvivenza globale ( OS ).

Pazienti di età maggiore o uguale a 18 anni con tumore differenziato della tiroide refrattari a ulteriore terapia chirurgica o Iodio radioattivo ( RAI ), ed evidenza di progressione della malattia nei 12 mesi precedenti e non più di una linea precedente di trattamenti erano ammissibili alla terapia sistemica.

Dei 110 pazienti, 108 hanno iniziato la terapia e sono stati valutati per l'efficacia. La sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 14.8 mesi nel braccio Cediranib e 11.3 mesi nel braccio Cediranib con Lenalidomide ( P=0.36 ).

La sopravvivenza globale a 2 anni è stata rispettivamente del 64.8% e del 75.3% ( P=0.80 ).

Il tasso di eventi avversi gravi è stato del 41% nel braccio Cediranib e del 46% nel braccio Cediranib con Lenalidomide.

La terapia come agente singolo con Cediranib ha mostrato un'efficacia promettente nel tumore differenziato della tiroide refrattario al radioiodio simile ad altri inibitori tirosin-chinasici mirati a VEGFR, mentre l'aggiunta di Lenalidomide non ha comportato miglioramenti clinicamente significativi negli esiti. ( Xagena2023 )

Rosenberg AJ et al, Ann Oncol 2023; 34: 714-722

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