L'associazione tra funzione della tiroide e le malattie cardiovascolari è ben definita, ma nessuno studio fino ad oggi ha valutato se si tratta di un fattore di rischio di morte cardiaca improvvisa ( SCD ).
Pertanto, è stata studiata l'associazione tra funzione tiroidea e morte cardiaca improvvisa in una coorte prospettica basata sulla popolazione.
Erano eleggibili i partecipanti provenienti dal Rotterdam Study di almeno 45 anni di età con misure di ormone stimolante la tiroide ( TSH ) o tiroxina libera ( FT4 ) e follow-up clinico.
È stata valutata l'associazione tra TSH e FT4 con il rischio di morte cardiaca improvvisa aggiustando per età e sesso in tutti i partecipanti e anche limitando l'analisi ai partecipanti eutiroidei ( definiti da ormone stimolante la tiroide di 0.4-4.0 mIU/l ).
Un aggiustamento aggiuntivo ha incluso fattori di rischio cardiovascolare, in particolare ipertensione, colesterolo sierico e il fumo.
Si è stratificato per età e sesso, e sono state effettuate analisi di sensibilità, escludendo i partecipanti con valori anomali di FT4 ( range di riferimento di 0.85-1.95 ng/dl ) e comprendendo solo episodi assistiti di morte cardiaca improvvisa come risultato.
I rischi assoluti sono stati calcolati prendendo in considerazione la morte per altre cause.
Sono stati inclusi 10.318 partecipanti con 261 casi incidenti di morte cardiaca improvvisa ( follow-up mediano, 9.1 anni ).
Livelli più elevati di FT4 sono risultati associati a un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa, anche nell’intervallo di normale funzione tiroidea ( hazard ratio, HR=2.28 per 1 ng/dl FT4 ).
La stratificazione per età o sesso e le analisi di sensibilità non hanno cambiato le stime di rischio in modo sostanziale.
Il rischio assoluto a 10 anni di morte cardiaca improvvisa è aumentato nei soggetti eutiroidei dall’1% al 4% con l'aumento dei livelli di FT4.
In conclusione, livelli di FT4 più elevati sono associati a un aumentato rischio di morte cardiaca improvvisa, anche nei soggetti eutiroidei. ( Xagena2016 )
Chaker L et al, Circulation 2016; 134: 713-722
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